di Katia Cola
Boom di presenze e partecipazione alla Festa della Vendemmia made in Montefalco, la tradizionale kermesse che tra musica, tradizione, divertimento, buon cibo e la sfilata dei venti carri dell’uva ha calato il sipario sulla trentanovesima edizione della Settimana Enologica.
Un evento dalle radici ancestrali che non solo rievoca il momento della raccolta dell’uva ma rende altresì omaggio ai prodotti e alle tipicità enogastronomiche della Ringhiera dell’Umbria e alla tradizione contadina montefalchese. Cambio di location quest’anno, infatti, per la prima volta, la festa ha lasciato la sua sede storica, la Piazza del Comune, per trasferirsi al parcheggio di Viale della Vittoria.
Memori del successo dell’annata 2017, anche quest’anno l’amministrazione comunale ha scelto il gruppo “Canto popolare di Giano dell’Umbria” per dare il via alla manifestazione. 14 musicisti e cantanti: questi i numeri del gruppo che ha intrattenuto il pubblico con canti e balli della tradizione popolare contadina montefalchese. Le frazioni in cui è suddiviso il territorio del Comune di Montefalco hanno invece realizzato i carri allegorici, ospitando vivaci figuranti ed interpretando ciascuno la scena scelta per il proprio carro con lo scopo di rievocare il clima festoso e spensierato che si respirava nelle vigne durante la vendemmia.
Una gamma di scene originali ed emblematiche: Il carro di Attone Cerrete ha rievocato la scena “Lu frate in vigna”; Cerrete invece ha esordito con “La biga in vigna”; “Fattore e padrone” la scena di Cerrete 1 mentre Cerrete 2 ha rappresentato il “Trasporto vini”. San Fortunato “La capanna”; Fonte Petrella “La Torchiatura”; Turrita “La locanda”; Macchie “Lu 25° de matrimonio”; Cerrete 3 “La cantina”; Attone “La locanda Attone”; Madonna della Stella: “La casetta della porchetta”; San Marco “Il cantico della vendemmia”; Casale San Pietro “Attrezzatura d’epoca”; Casale “Attrezzatura d’epoca trainata da trattore”; Cortignano “La raccolta ubriaca”; San Clemente “La Bonfinita”; Montepennino “La Sfrangitura”; Camiano “La vite: tra mito e realtà”; Pietrauta “Armeno piovesse Sagrantino”; La Sala “L’aia de na vorda”.
Non solo musica, balli e scene ma anche tanto buon cibo e fiumi di vino. Dai salumi ai formaggi, dalle zuppe ai dolci il tutto preparato secondo le antiche ricette della tradizione culinaria contadina: questa la “merenda del contadino” che i figuranti dei carri hanno distribuito a costo zero ai numerosi partecipanti. Gradita new entry dell’edizione 2018 sono state le esibizioni dei gruppi musicali di ogni carro dell’uva.